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La Fiamma

opera di Ottorino Respighi

La Fiamma, melodramma in 3 atti di Ottorino Respighi (1879-1936.), su libretto di Claudio Guastalla, da Anne Pedersdotter ovvero La Strega, di G. Wiers Jenssen.


Prima rappresentazione : Roma , Teatro dell'Opera, 23 gennaio 1934.


Personaggi:

Eudossia (Ms), Basilio (Bar), Donello (T), Silvana (S), Agnese (Ms), Monica (S), Agata (S), Lucilla (Ms), Sabina (Ms), Zoe (Ms), il vescovo (B), l'esorcista (B); ancelle, turba, clero, fedeli


Con la composizione de La Fiamma, Respighi, aderendo al Manifesto dei Musicisti Italiani (1932) intese realizzare un vero e proprio melodramma in risposta alla crisi dell'opera innescata dallo sperimentalismo novecentesco. Un recupero quindi della struttura classica dell'opera con arie, duetti, terzetti, cori, concertati finali, con una voluta accentuazione lirica dell'elemento vocale che predomina sulla scrittura sinfonica che , nelle opere precedenti aveva raggiunto livelli di maestria, nell'uso della tavolozza orchestrale, pari a quelli dei poemi sinfonici coevi. Il poeta Claudio Guastalla fornisce al musicista una vicenda dai potenti personaggi, ben delineati, che vivono le umane passioni in cui si intersecano, con ritmo melodrammatico, maledizioni, invettive, morti e roghi di streghe. La favola della Fiamma, scrive ancora Guastalla, ripropone "l'eterno motivo", già trattato da Euripide, da Racine, da Byron, D'Annunzio, quello dell'Amore (adulterino) della protagonista (Silvana) per il figlio di prime nozze (Donello) di suo marito (Basilio), che, nella protagonista, si inviluppa con il motivo della presa di coscienza della sua vera natura di strega: l'uno e l'altro alimenteranno quella Fiamma dell'inquietitudine che arde in lei e che la porterà al suplizio finale. Respighi pretese da Guastalla un cambiamento di ambientazione del dramma : dall'originario stampo ibseniano del norvegese Jenssen, dalle sinistre e cupe lande nordiche, alle grandiose e solenni magioni della Ravenna bizantina, dal XIX secolo agli ultimi anni del VII secolo.


Il cambiamento di luogo e di epoca favorirà gli equilibri drammatici puntando sull'intreccio dei drammi personali delle tre figure tragiche che giganteggiano nell'opera: Eudossia, la vecchia madre di Basilio, implacabile nella sua ostilità verso Silvana, la stessa Silvana, accesa da inquietitudine ambigua e senza scampo, il vecchio esarca Basilio, prigioniero di un amore troppo tardivo che lo rende vittima della malia di Silvana. Attentissime e sapienti le scelte compositive di Respighi: La Fiamma ospita citazioni monteverdiane, (le fonti del melodramma), un certo colore wagneriano, i toni cupi verdiani, ma su tutto domina il colore bizantino, ricostruito nella riproduzione di scale e melodie orientali. Un colore che ha fatto intravedere nella Fiamma una sorta di Poema sinfonico intitolato a S. Vitale, con cori e solisti.


(Note tratte da il Dizionario dell'Opera, a cura di Piero Gelli, Milano, Baldini&Castoldi, c1996, p458-459)
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