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Mozart e Salieri

scene drammatiche di Nikolaij Rimskij-Korsakov su libretto proprio, dalla tragedia omonima di Alsksandr Puskin

Prima rappresentazione: Mosca, Teatro Solodovnikov, 25 novembre 1898
Personaggi: Wolfgang Amadeus Mozart, Antonio Salieri


" Mozart e Salieri è dedicata al Convitato di pietra di Dargomy''kij, ponendosi esplicitamente come tributo al compositore scomparso quasi trent'anni prima. Rimskij-Korsalov musicò l'omonima tragedia di Puskin (solo lievemente accorciato nel libretto) facente parte della stessa raccolta di brevissime scene in versi da cui era stato tratto anche il testo per il libretto del Convitato di pietra , utilizzando lo stesso stile declamato che caratterizzava l'opera di Dargomyzskij e che fu talvolta preso a modello dal Gruppo dei Cinque. Alcune citazioni dal Convitato di pietra rappresentano un ulteriore omaggio di Rimskij-Korsakov a Dargomyzskij mentre, com'era prevedibile, numerose citazioni mozartiane vengono integrate appositamente nell'azione; nella prima scena Mozart, bendato, suona al violino una frase presa dal Don Giovanni ; nella seconda frappone in un passaggio l' incipit dell'aria "Voi che sapete" dalle Nozze di Figaro , oltre a numerosi frammenti tratti dal Requiem . La trama delle scene drammatiche di Mozart e Salieri consiste semplicemente nel protratto dialogo in cui Mozart mantiene la serafica calma di un genio superiore, mentre Salieri si agita sempre di più, rivelando gradatamente il profondo odio che nutre per Mozart, sino al finale in cui osa realizzare il suo macabro sogno: eliminerà il suo rivale, avvelenandolo mortalmente. Oggi sappiamo che la tesi dell'assassinio di Mozart a opera di Salieri è infondata, ma Puskin volle credervi, fors'anche identificandosi col genio artistico di Mozart. L'opera è costituita da due sole scene divise da un intermezzo (una Fughetta) in stile contrappuntistico che successivamente Rimskij soppresse, nel dubbio (ingiustificato) che potesse apparire il segno di uno sterile virtuosismo accademico mentre, dopo la morte del compositore, esso venne reinserito, come meritava. Del resto, l'intera opera mantiene uno stile volutamente classicheggiante: non mancano contrappunti tripli ed elaborate imitazioni tematiche; si può dire che ci si trovi di fronte a un'ininterrotta, continua citazione stilistica e tematica, sino alla riproduzione di un'improvvisazione di Mozart alla tastiera (che, nella première , Sergej Rachmaninov eseguì personalmente al pianoforte dietro le quinte). Anche l'orchestra presenta un organico classico, con pochi fiati e timpani ad libitum . Questa breve e gustosa opera va intesa come un'ironica parodia, che però poi subisce una svolta, tendendo verso toni più cupi: dalla parafrasi iniziale dell'inno inglese "God save the Queen", la cui melodia viene successivamente ripresa da Salieri, allo scherzo di Mozart, che suona il violino steccando volutamente diverse note, si passa a un'atmosfera più seria e coinvolgente che culmina con la tragedia finale."

Cfr. Dizionario dell'Opera, a cura di Piero Gelli, Milano, Baldini & Castoldi, 1996, pp. 847-848
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