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Adina o Il califfo di Bagdad


farsa in un atto di Gioachino Rossini

Adina, farsa in un atto su libretto di Gherardo Bevilacqua Aldobrandini.
Musica di Gioachino Rossini

Prima rappresentazione: Lisbona, Real Theatro de S. Carlos, 22 giugno 1826

Personaggi: Il califfo ; Adina ; Selimo ; Ali ; Mustafà ; coro e comparse

Fu durante la lunga convalescenza del 1818, seguita al superamento dell'infiammazione alla gola che costrinse Rossini all'inattività per la messa in scena della nuova versione della Gazza ladra a Pesaro, che il compositore accettò l'incarico di scrivere una farsa, o meglio un'opera semiseria, propostogli da Diego Ignazio de Pina Manique, sovrintendente dei regi teatri portoghesi.

Il libretto, in lingua italiana, venne approntato dal marchese Gherardo Bevilacqua Aldobrandini, il quale riorganizzò nel 1819 Il califfo e la schiava di Felice Romani, precorrendo così di nuovo il filone delle turcherie settecentesche e ricalcando personaggi divenuti luoghi comuni delle ambientazioni mediorientali nella cultura europea.

Lavoro isolato nella produzione rossiniana, l'opera si presenta come un interessante excursus del maestro nell'opera semiseria, con inserti e indirizzi fortemente legati all'opera seria intersecati a episodi di comicità serica ed equivocabile e con una nitida presenza di masse corali.

La vicenda ha luogo nei giardini del serraglio del califfo, in Bagdad. Selimo, innamorato di Adina, vuole raggiungerla. Si introduce nel serraglio in qualità di garzone del giardiniere Mustafà. Ma anche il Califfo è innamorato di Adina. Al suo sopraggiungere, Selimo e Mustafà si nascondono e ri
escono ad ascoltare l'intimo trasporto del Califfo, espresso prima in solitudine e poi nel duetto con Alì, l'intendente.

Adina e il proprio seguito raggiungono nei giardini il Califfo il quale si allontana per organizzare le proprie nozze con la riottosa fanciulla. Selimo, allora, si mostra ad Adina e i due organizzano una fuga dal serraglio.

Incalzata dal Califfo, Adina chiede una notte di riflessione, durante la quale poter mettere in atto il piano ordito con Selimo. Ma Alì, che ha visto insieme i due innamorati, svela al Califfo il vero motivo della ritrosia di Adina. Decide così di appostare i propri soldati all'uscita del serraglio. E di notte, mentre gli innamorati tentano la fuga, li sorprende e cattura.

Ma, nella scena del precipitare della tragedia, allo svenire della fanciulla, il Califfo si accorge del medaglione che lei indossa nel quale è conservato il suo ritratto.

L'agnizione ha dunque luogo, e il Califfo riconosce in Adina la propria figlia. Di lì la vicenda si conclude con il ricongiungimento dapprima familiare e dappoi tra i due amanti.

Il libretto di Adina, o Il califfo di Bagdad

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