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Iris

opera in tre atti di Benjamin Britten

Iris, opera in tre atti di Pietro Mascagni su libretto di Luigi Illica

Prima rappresentazione: Roma, Teatro Costanzi, 22 novembre 1898

Personaggi: il Cieco, Iris, Osaka, Jor, Kyoto, una Geisha, un merciaiolo, un cenciaiolo; musmè, merciaioli, suonatori ambulanti, saltimbanchi, samurai, borghesi, cenciaioli.

Iris, fanciulla giapponese che vive con il padre cieco e gode dei colori del sole e della natura, suscita, nella sua ingenuità le vogliose brame del nobile Osaka. Questi la fa rapire dai recitanti in un teatrino di pupi tra i quali c'è Jor che con la sua serenata incanta Iris.

La fanciulla viene portata allo Yoshiwara, (antica casa di piacere) dove Osaka tenta di sedurla descrivendole i piaceri del sesso, ma ottiene l'effetto contrario perché Iris, ingenua qual è, viene terrorizzata da queste avances. Infastidito dal comportamento di Iris, Osaka la mette nelle mani di Kyoto, il tenutario, che la espone nella casa di piacere.

Venuto a sapere tutto ciò, il padre di Iris la raggiunge e la maledice, non sapendo che sua figlia è in quella situazione perché c'è stato il rapimento.

Disperata Iris scappa e va a gettarsi in un baratro. Lì prima di morire rivede le persone che non l'hanno capita né saputa amare: il padre, Osaka e Kyoto.

Quando Iris muore i raggi del sole che lei amava tanto la trasformano nel fiore che porta il suo nome.

Cfr. Dizionario dell'Opera, a cura di P. Gelli, Milano, Baldini & Castoldi, 1996, pp. 647-648
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