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Opricnik (L'ufficiale della guardia)

opera teatrale in 4 atti e 5 quadri di Pëtr Il'ic Cajkovskij

Opricnik, opera teatrale in 4 atti e 5 quadri di Pëtr Il'ic Cajkovskij su libretto proprio da un dramma di Ivan Ivanovic Lazecnikov

Prima rappresentazione: Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, 24 aprile 1874

Personaggi: Natal'ja, Andrej Morozov, Basmanov, Morozova, Principe Vjaz'miskij, Principe Zemcuznij, Zhakaryevna, Mit'kov Molcan

Atto primo. Nel proprio giardino, il boiardo Zemcuznij concede la mano della figlia, Natal'ja, all'anziano Molcan Mit'kov.
Natal'ja, addolorata, si dispera con le ancelle e la governante Zhakaryevna, chiedendo che le venga cantata una nenia malinconica.
Sopraggiungono Andrej Morozov, l'amico Basmanov e un drappello di Opricniki, i pretoriani dello zar. Andrej è innamorato di Natal'ja, che si è promessa a lui. Ma il giovane rivela l'intenzione di arruolarsi tra gli Opricniki, per ottenere dallo zar giustizia delle infamie subite in passato dal principe Zemcuznij. Basmanov lo esorta a non perdere tempo e a correre da sua madre, per ottenere il consenso all'arruolamento e ad accettare da lui del danaro.
Natal'ja, che ha ascoltato nascosta, invoca angosciata il suo amato.

Atto secondo, Quadro I. In una capanna la principessa Morozova, madre di Andrej, piange al ricordo dei torti che ha ricevuto dal perfido Zemcuznij. Accetta con dolore la triste sorte, pur di ottenere la protezione divina sul figlio.
Andrej, sopraggiunto, la esorta a gettarsi alle spalle il passato e le porge il danaro datagli da Basmanov. La madre, inorridita, mette in guardia il figlio da Basmanov, tenta disperatamente di fermarlo, ma invano: può solo pronunciare la sua benedizione.

Quadro Il. Nei quartieri dello zar intorno ad una mensa imbandita gli Opricniki inneggiano allo zar, interrotti dal principe Vjaz'minskij, che li invita a non disturbare il riposo del loro sovrano.
Basmanov porta la notizia che lo zar accetta di accogliere Andrej tra i suoi pretoriani. Il principe Vjaz'minskij, nemico di suo padre, è furente e spera di vendicarsi.
Basmanov riesce a placare la sua ira e Morozov è dunque chiamato a prestare giuramento: consacrato all'assoluta fedeltà allo zar, non avrà altri doveri se non quelli verso il suo signore, né nutrirà alcun altro affetto. Il giovane accetta, ma quando Vjaz'minskij gli ricorda quale punizione si abbatterà su di lui in caso di tradimento, tentenna.
Per lui tuttavia non c'è scelta e giura.

Atto terzo. In una piazza a Mosca, mentre il popolo si lamenta della lontananza dello zar, la nobile Morozova angustiata teme per la sorte del figlio e vorrebbe raccogliersi in preghiera in chiesa, ma viene trattenuta da un gruppo di ragazzi che la scherniscono.
Arriva Natal'ja, fuggita dalla casa paterna, dove era segregata in attesa delle nozze forzate, si getta fra le sue braccia e chiede a lei aiuto e protezione.
Sopraggiunge Zemcuznij. La fanciulla invoca clemenza, il principe reagisce con durezza, ma entre Natal'ja è catturata dai servitori irrompono Andrej e i pretoriani.
La Morozova scopre con orrore che il figlio è arruolato tra gli Opricniki e lo maledice sopraffatta dal dolore. Basmanov allora consiglia Andrej di chiedere allo zar di essere sciolto dal giuramento.

Atto quarto. Nella residenza dello zar si festeggiano le nozze di Natal'ja e Andrej. Fino alla mezzanotte, però, egli rimane un Opricnik, vincolato all'obbedienza assoluta allo zar.
E si avverano i tristi presagi Natal'ja quando il principe Vjaz'minskij annuncia che lo zar vuole vedere la bellissima sposa.
Morozov rifiuta di lasciarla partire senza di lui. Ma fino a mezzanotte è tenuto all'obbedienza. Basmanov tenta di presentargli tutto come un gioco innocente ma Natal'ja e Andrej sono determinati a morire piuttosto che sottomettersi. La fanciulla è trascinata via dai pretoriani, Andrej è catturato e condotto al supplizio, che per volere del perfido Vjaz'minskij avviene sotto gli occhi della madre. La donna cade a terra stroncata dal dolore, mentre gli Opricniki inneggiano allo zar.
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